Olivia Denaro di Viola Ardone

 “Non è vero che la cultura ci salva, maestra, io ho sempre studiato e non è servito a niente”, afferma Olivia Denaro nell’omonimo romanzo di Viola Ardone.

Olivia ha quindici anni nel 1960 e vive a Martorana, un paese a vocazione agricola in Sicilia, dove la vita che vi conducono i suoi abitanti ha alla base il senso della vista, perché i comportamenti di ognuno passano al vaglio del tribunale cittadino e “ognuno all’occhio altrui pretende di essere meglio di quello che è”.

Olivia è stata educata dalla madre a “tenersi pulita” di fronte a quegli sguardi, a non commettere nulla che possa farla condannare agli occhi dei vicini di casa. Olivia ci prova ad assecondare la madre, ad aspettare il momento in cui uno tra i ragazzi di Martorana la chieda in moglie, ma non è come le altre. Olivia Denaro ama studiare, imparare parole difficili, correre a “scattafiato”, cercare le lumache col padre e giocare con il suo amico Saro.

Si gode questi momenti prima che la comparsa del “marchese” la ponga nella condizione di restare ferma e in attesa che qualcuno se la pigli, come una brocca, e stare attenta che non si rompa, altrimenti dovrà accontentarsi di colui che l’ha rotta.

Viola Ardone  ̶  autrice di questo romanzo e conosciuta dal pubblico dei lettori per il suo Il treno dei bambini, entrambi pubblicati da Einaudi  ̶  con il suo Olivia Denaro ha scritto un romanzo potente… non mi viene altro termine che possa descriverlo meglio.

Olivia Denaro, anagramma di Viola Ardone, vive nel 1960 nella Sicilia agricola, in un’Italia nella quale esistono ancora il matrimonio riparatore e il delitto d’onore; ma Olivia Denaro potremmo essere tutte noi, qualsiasi donna che dal 1960 ad oggi non voglia accettare i compromessi o voglia scegliere da sola quello che è meglio per lei.

Questa giovane donna subirà una violenza da parte di un ragazzo che la affascina e allo stesso tempo la spaventa, un uomo che non accetterà un no e che la accuserà di averlo provocato con il suo volto.

Olivia è una ragazza che ha studiato, che si pone delle domande e che ha dei desideri per se stessa: non vuole piegarsi alla violenza, non vuole accettare una vita che non le appartiene. Denunciato il suo stupratore  ̶  perché quello era e bisogna dare un nome alle cose  ̶  non riuscirà ad avere giustizia in tribunale ma il tempo le darà ragione, concedendole una vita meravigliosa e la possibilità di avere una giustizia “postuma”, grazie ad alcune leggi che finalmente cambieranno.

Olivia non sarà mai sola, al suo fianco c’è papà Salvo, un contadino silenzioso che parla attraverso i motti, che alla violenza contrappone il suo sereno “non lo preferisco” e che combatterà perché la sua giovane “


piantina” ha bisogno del suo sostegno. Un uomo che aiuterà sua figlia a comprendere che “un no da solo può cambiare una vita, e tanti no messi insieme possono cambiare il mondo”.



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