Dante di Cesare Marchi, edito da Rizzoli

Dante Alighieri è il poeta italiano per eccellenza, l'uomo a cui si pensa subito quando si parla della cultura italiana. Egli ha avuto una vita difficile e complicata e, probabilmente, se non fosse stato così non avremmo avuto la possibilità di leggere un'opera straordinaria come la Divina Commedia.
Tutti, chi più chi meno, conosciamo il Dante letterato, non solo per il suo capolavoro ma anche per i bellissimi componimenti dedicati alla sua Beatrice. Ma cosa sappiamo dell'uomo Dante?
Dal carattere forte e risoluto, ha portato avanti le sue idee e ha creduto di poter essere utile alla sua Firenze. Ma ha pagato con l'esilio a vita l'essersi schierato col partito sbagliato. Europeista ante litteram, convinto che l'imperatore dovesse solo vigilare su un'Italia divisa; fedele alla religione cristiana e alla chiesa cattolica, ma anche convinto che la chiesa di Roma e il papa non dovessero occuparsi di questioni terrene. Un uomo, Dante, che, convinto delle proprie idee, ha pagato con la perdita degli affetti il desiderio di tornare in patria a testa alta.
Se alcuni momenti della vita del toscano sono una certezza per noi: l'incontro con Beatrice, l'ambasceria a Roma, l'esilio e  il suo peregrinare per l'Italia; molte cose restano oscure: il suo rapporto con la moglie, alcuni periodi del suo esilio.
In questa biografia de sommo poeta, Cesare Marchi cerca di fornirci delle informazioni in più, o almeno ci prova. Ma Marchi ci lascia molti dubbi e poche certezze.
Speravo, leggendo questa biografia, di scoprire qualcosa in più sulla vita del sommo poeta, ma forse è davvero difficile riuscire a scoprire informazioni che Dante avrebbe potuto nascondere volontariamente.