Leggere un saggio che promette di svelarvi aspetto nuovi della poetica di Dante Alighieri, annoverandolo tra i primi scrittori fantasy, sembra un vero e proprio sacrilegio nei confronti del Sommo Poeta.
Nella prefazione, Carlo Criscitelli ci svela che l'intento di Dario Rivarossa in questo saggio, mostrandoci un Dante fantasioso e fantastico, è quello di far capire "a noi ottusi, moderni internauti la preziosa valenza del genio sepolto dalle tonnellate di pagine di spazzatura che per secoli l'avevano sinora oscurato e soffocato".
Devo ammettere che queste dichiarazioni di intenti mi hanno fatto sorridere e pensare che ormai il povero Dante era davvero alla mercé di chiunque. Questo saggio, invece, mi ha sorpresa. Con un linguaggio diretto ma ricco di riferimenti storici e letterari, Rivarossa ci mostra Dante da un nuovo punto di vista.
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