Le streghe bambine di Salem di Frances Hill, edito da Piemme

 Il più importante processo alle streghe nella storia dell'umanità non è avvenuto durante il Medioevo, come si potrebbe pensare, ma a Salem, negli Stati Uniti nel 1692. 

Nell'inverno di quell'anno nella città puritana di Salem, nello stato del New England, due bambine, Betty e Abigail, figlia e nipote del reverendo Parris furono colte da crisi isteriche molto violente, quasi come se oscure forze maligne cercassero di prendere il sopravvento su di loro. Ben presto, grazie al potere della suggestione, a queste bambine se ne aggiunsero altre, fino a quando la comunità di Salem perse completamente la pace e la serenità.

Per ristabilire l'ordine, ma soprattutto per avere un capro espiatorio, furono accusate tre donne di essere in combutta con Satana: due vivevano ai margini della società ed una era una schiava. Le colpevoli di questi incantesimi furono trovate tra donne che difficilmente sarebbero state difese da qualcuno, per paura di essere accusato a sua volta di stregoneria.

La morte scenderà su quella comunità distruggendola completamente e portando alla luce un insano desiderio di protagonismo che portò alla morte tantissime innocenti.

Le streghe bambine di Salem, scritto da Frances Hill ed edito in Italia da Piemme, viene considerato il testo fondamentale sulla caccia alle streghe nel Nuovo Mondo.

Un testo, ormai, di difficile reperibilità ma che si rivela alla lettura una cronaca accurata di quel processo che nulla ha avuto di giusto. Un processo, inoltre, che ha dimostrato che con l'autosuggestione si può credere davvero a tutto.



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