COME SE NON FOSSIMO STATI di GIULIA CIARAPICA e MICHELA DI CECIO

 Nell’aprile di quest’anno Giulia Ciarapica, in compagnia della disegnatrice Michela Di Cecio, ci ha riportato a Casette d’Ete, ma questa volta i suoi romanzi non c’entrano.

Giulia ha deciso di esplorare un genere nuovo per lei: il fumetto, che inizialmente è introdotto da un breve racconto.

Come se non fossimo stati nasce da una leggenda marchigiana, tramandata di madre in figlia anche nella famiglia di Giulia Ciarapica. Una vicenda ricca di simboli, con richiami alla magia, in una ambientazione che ricorda il mistery e l’horror, ma che serve a raccontare qualcosa che per molti resta ancora un mistero: la maternità.

Attraverso la narrazione del legame che nasce tra Antonio e Leila, definita la “diversa” e accusata di aver ucciso il proprio bambino, Giulia Ciarapica e Michela Di Cecio cercano di sdoganare la maternità o la non maternità. Troppe cose e spesso sbagliate vengono dette al riguardo, come se l’essere o il non essere madre potesse rendere una donna migliore o peggiore di un’altra. Come se la mancata maternità, per scelta o per caso, possa rendere vano tutto quello che una donna ha costruito nella propria vita. Oppure, invece, l’essere madre viene visto come un limite, come una zavorra, spesso non dalla donna in questione, ma dalla società.

Grazie a Giulia e Michela e al loro Come se non fossimo stati, edito da Round Robin Editrice, avremo la possibilità di andare oltre i nostri preconcetti e quelli della società.




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