GRANDE MERAVIGLIA di VIOLA ARDONE

 Con Grande Meraviglia, edito da Einaudi, Viola Ardone conclude la sua trilogia sul Novecento che consta già dei romanzi Il treno dei bambini e Olivia Denaro.

Grande Meraviglia è un vero e proprio romanzo di formazione, delineato dalla scrittura profonda ed ironica della scrittrice partenopea.

Protagonista di questo romanzo è Elba, una ragazzina il cui nome deriva dal fiume del Nord e che vive con la mamma nel mezzo mondo, quello che è “la casa dei matti”.

La Ardone, raccontandoci la storia particolare di Elba e delle altre donne che vivono in manicomio, ci darà la possibilità di entrare in una realtà che spaventa, della quale spesso evitiamo anche solo di parlare perché è difficile accettare che “la vita non è fatta solo di regole ma anche di eccezioni”.

Quando la sua mamma scompare, per riuscire ad andare avanti Elba compila il suo Diario dei malanni di mente, che le permette di appuntare tutto quello che accade nel suo “mezzomondo” e poter così raccontarlo alle nuove arrivate. Tenere traccia di tutto le farà comprendere che molte delle donne racchiuse in manicomio non sono matte, ma sono state “giudicate sbagliate, imperfette, eccentriche, volubili, perché non sono rimaste nel lato del mondo in cui erano state messe”.

La stessa Elba ritorna nel “mezzomondo” per restare vicina alla mamma, certa che la donna non sia morta come invece le viene raccontato. Ma un giovane psichiatra, Fausto Meraviglia, decide di tirarla fuori dal manicomio, complice anche la legge Barsaglia, approvata qualche anno prima e che prevede la chiusura.

Fausto Meraviglia, già padre, deciderà di accogliere Elba a casa sua, come novella figlia che gli permetterà di scoprire  il valore della paternità e il suo peso, rendendosi conto di non essere stato un buon padre per i suoi figli naturali. Allo stesso tempo, insegnerà ad Elba, con “grande meraviglia”, che “la libertà è tutto ciò che dobbiamo a noi stessi”.

Viola Ardone ha il dono, reso evidente anche in questo romanzo, di toccare ed affrontare nei suoi testi argomenti delicati, “pesanti”, sui quali riflettere approfonditamente, con estrema leggerezza, che non è mai superficialità!




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