Le sorelle Bronte rappresentano uno dei pilastri non solo della letteratura inglese ma di quella mondiale. Allo stesso tempo sono un esempio da seguire per milioni di donne ancora oggi. Nelle loro giovani vite dovettero fare i conti con grandi dolori derivati dalla perdita prematura della mamma e di due sorelle e dall'incapacità dell'unico fratello ad affrontare la vita, gettandola al vento tra alcol e droga. E se l'immagine delle Bronte è da sempre "negativa", nel senso che vengono rappresentate come donne chiuse in se stesse, sopraffatte dai dolori della vita ed incappate per caso nel successo letterario, Manuela Santoni restituisce loro tutta la dignità di donne e di artiste.
Nate e cresciute nella società vittoriana, nella quale la vita di una donna era già decisa al momento della sua nascita, loro combatteranno contro le convenzioni sociali, riuscendo a bastare a se stesse e a non dipendere da nessun uomo. E questo splendido fumetto le mostra per quello che erano: donne forti che non si piangevano addosso, ma che affrontavano di petto tutto ciò che la vita poneva loro davanti. E furono soprattutto capaci di rivendicare il loro posto di donne e il loro valore intellettuale in una società estremamente maschilista. Come affermano Selene Chilla e Serena Di Battista nel saggio conclusivo a questo fumetto: "queste donne hanno avuto il coraggio di imprimere sulla carta e per sempre le luci e le ombre dei propri animi, mettendosi a nudo e riversando la propria forza interiore nei loro personaggi, donandoci parole che ancora oggi ci sono di ispirazione".
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