Il rosso e il nero

Il rosso e il nero, pubblicato nel 1830, è uno dei romanzi di formazione, a mio avviso, più belli ed avvincenti.
Stendhal prende spunto dalla cronaca: presso il Tribunale di Corte d'Assise dell'Isère, dipartimento d'origine dello scrittore, il figlio di un maniscalco viene arrestato e condannato per l'assassinio della sua amante, la moglie di un notaio.
Questo episodio sarà riveduto, corretto ed ampliato da Stendhal nel suo romanzo, ponendolo a conclusione di una relazione turbinosa che non promette nulla di buono sin dall'inizio. La vita e la repentina ascesa sociale del protagonista del romanzo, Julien Sorel, testimoniano quanto per alcuni il desiderio di primeggiare e di arrivare supera qualsiasi pudore e qualsiasi morale.
La vicenda raccontata nel romanzo è nota a tutti, anche a coloro che non lo hanno letto perché molte sono state le riproduzioni cinematografiche e televisive. Interessante è il simbolismo che trasuda dal titolo scelto da Stendhal: il rosso e il nero. L'opposizione tra la passione e il dolore, ma anche tra il desiderio di seguire le orme di Napoleone, di un soldato, un grande condottiero e la rassegnazione di poter solo indossare la tonaca a causa dei propri natali. E come dimenticare il rosso della Rivoluzione e il nero della Restaurazione?


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