Gli italiani e i libri: davvero il loro è un rapporto difficile?

In Italia si legge poco, tutti sono concentrati sulla tecnologia e pochi danno valore alla cultura: questi i proclami che leggiamo ovunque. E se parlate con editori e librai, soprattutto quelli indipendenti - ed io l'ho fatto: potete rileggere o leggere, se non lo avete fatto ancora, le mie interviste al libraio Pasquale Langella e all'editore Simone Pasquali - scoprirete che l'editoria in generale, ma i loro settori in particolare, attraversa una profonda crisi e che andare avanti, soprattutto con uno Stato che non ti aiuta, è davvero difficile.
La crisi economica ha colpito tutti e chi, come me, non può fare a meno di leggere ha dovuto fare di necessità virtù, cercando un modo per continuare a leggere senza spendere troppo. Fate un giro sul web: scoprirete un social completamente dedicato allo scambio di libri, Acciobooks - "Siamo certi che i libri salvino la vita… e che quindi debbano essere lasciati liberi di viaggiare" -, e tra Facebook ed Instagram pagine e gruppi dedicati allo scambio e alla vendita privata di libri.
Voglio liberarmi di libri che non leggerò più? Niente di più facile! Così avrò libri "nuovi" da leggere. Una signora iscritta ad un gruppo di scambio libri ha dichiarato: "Ho sempre speso capitali per comprarli (i libri) e devo dire che queste iniziative le trovo davvero pazzesche, stupende, geniali!". Migliaia sono le persone che come me comprano libri ovunque, non solo in libreria, o che li scambiano. Quindi siete davvero sicuri che i lettori in Italia siano pochi? O li cercate nei luoghi sbagliati?

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