Romeo e Giulietta è la tragedia di William Shakespeare più letta e maggiormente rappresentata al teatro e al cinema con adattamenti più o meno improbabili. Come si fa a restare indifferenti dinanzi ad un amore contrastato come quello di Romeo Montecchi e Giulietta Capuleti?
Un amore che coinvolgerà anche altri membri delle due famiglie, con uno spargimento di sangue senza eguali per un fatto così privato. E se siete romantici come restare indifferenti dinanzi a tali dichiarazioni d'amore: "...è l'Oriente/ E Giulietta è il Sole! Sorgi, bel sole,/ E uccidi l'invidiosa luna, già/ Ammalata e pallida per il dolore/ Che tu sia ancella sia più bella di lei."
Ma se, come me, riuscirete a trovare l'edizione a cura di Agostino Lombardo, vi invito a leggere attentamente il suo saggio introduttivo. Grazie a Lombardo vi renderete conto che questa tragedia, e in particolare la morte di Mercuzio, rappresentano una vera e propria svolta sulla scrittura del Bardo. Shakespeare si vota alla tragedia e con la morte di Mercuzio fa morire, simbolicamente, la giovinezza e la libertà, la gioia di vivere e di fare teatro che l'amico di Romeo simboleggia.
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