Mogli e figlie è l'ultimo romanzo scritto da Elizabeth Gaskell, rimasto incompiuto e uscito postumo, agli inizi del 1866, pochi mesi dopo la sua morte. Denominata da Charles Dickens "Sherazade", forte per lei sarà il richiamo della scrittura, strumento non solo per narrare ma anche per denunciare.
Una denuncia ancora più forte perché avviene da una donna che non riesce a guardare con distacco e disinteresse alla società inglese di metà '800, che sembra divisa in comparti stagni in cui le persone non avvertono le brutture che li circondano se non direttamente interessati, o perché vengono loro svelate da narratori come Dickens e la stessa Gaskell.
Mogli e figlie è ambientato negli anni '30 dell'800, un decennio inquieto per l'Inghilterra e soprattutto per Londra, scenario di folle operaie agitate e desiderose di essere ascoltate; eppure nel romanzo non ve n'è traccia, come se tutto avvenisse in un lieto passato, a Hollingford lontana dalla chiassosa Londra, soprattutto perché vi si conduce una vita semplice e a contatto con la natura.
Il titolo del romanzo ci avverte che le protagoniste delle vicende narrate saranno soprattutto le donne, mentre gli uomini avranno la funzione di semplici spalle, necessarie comunque allo svolgimento degli eventi.
La narrazione si concentra su due figlie: Molly Gibson e Cynthia Kirkpatrick. Molly, rimasta orfana di madre, è una ragazza dolce e gentile dedita completamente all'amato padre, il dottor Gibson, che cerca di non farle mancare nulla, soprattutto l'amore e la comprensione. La caratteristica che meglio descrive Molly è l'empatia, la sua capacità di fare propri i dolori e le gioie degli altri, rendendosi necessaria alla signora Hamley, moglie del locale proprietario terriero, che in lei ritroverà la figlia persa da tanti anni.
Il padre è consapevole di tutte le qualità di Molly, soprattutto della sua ingenuità e bontà e ha paura di non essere in grado di indirizzare al meglio una ragazza che si appresta a diventare una giovane donna. Molly ha bisogno di una madre che la guidi e lui di una moglie che gli tolga questo peso dalle spalle, ma con urgenza, per cui non può cercare una donna da amare, ma una che possa essere adatta sia come moglie che come madre. Tutto ciò lo troverà facilmente, a suo avviso, in una donna che è già stata moglie ed è madre: Mrs Kirkpatrick.
Ma Clare Kirkpatrick è una donna egocentrica ed egoista, una madre assente e poco amorevole, che mostra un senso materno verso Molly e verso la sua stessa figlia Cynthia estremamente falso e superficiale. Una donna, Clare, completamente concentrata su se stessa. Ma straordinario è il modo in cui ce la presenta la Gaskell. Ce la mostra come una donna cinica ed egoista, ma non lo fa mai direttamente. Il lettore ha una pessima impressione di Clare, ma senza essere influenzato dal giudizio della Gaskell, solo analizzando i suoi gesti e le sue parole. Non ho mai visto nessuno scrittore distruggere un suo personaggio con tanta grazia e delicatezza.
Con la figlia di Clare, Cynthia, la Gaskell è più accondiscendente perché è una ragazza sola, cresciuta senza il papà e con una pessima madre come Clare, che l'ha sempre vista come un intralcio nella sua vita. Ad una ragazza con un'infanzia così triste si può perdonare un po' di leggerezza.
Mogli e figlie è, a mio avviso, un romanzo straordinario, che ci mostra la complessità dei rapporti sociali soprattutto nelle piccole realtà e ci svela, allo stesso tempo, il modo di agire degli arrampicatori sociali e la loro scalata nella società, che spesso è solo il preludio ad una grande caduta. Leggetelo: Molly conquisterà il vostro cuore e voi desidererete essere lì per aiutarla.
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