Aiden Bishop è uno dei tantissimi ospiti che Lord e Lady Hardcastle hanno invitato ad un ballo nella loro bellissima residenza di campagna: Blackheath House. Una maestosa residenza, piena di stanze e corridoi, ma anche circondata da migliaia di acri di foresta che la isolano completamente, ed arricchita da un laghetto, posto nel giardino antistante la casa.
La sontuosa festa viene però sconvolta da una tragedia! Evelyn, la giovane e bellissima figlia dei nobili Hardcastle, scivola nel laghetto dopo essere stata colpita da un proiettile.
Il tragico evento riporta indietro nel tempo i padroni di casa e i loro ospiti; gli stessi che diciannove anni prima avevano assistito alla tragica morte del giovane rampollo degli Hardcastle: Thomas. Potrebbe sembrare una tragica coincidenza, ed invece qualcuno ha deciso di riunire volontariamente tutti di nuovo per giocare con loro con crudeltà e freddezza.
Aiden cercherà di fuggire da quell'incubo, ma al sorgere di ogni nuovo giorno si sveglierà in un corpo diverso e dovrà cercare di risolvere l'enigma della morte di Evelyn, dopo aver assistito nuovamente al suo decesso.
Le sette morti di Evelyn Hardcastle è il primo romanzo di Stuart Turton, il cui debutto viene definito "straordinariamente raffinato" dal Times. Un romanzo che, a quanto pare, è piaciuto a tutti. Ammetto che Turton ha grandi capacità dialettiche ed una scrittura accurata e scorrevole; eppure ho avuto grandi difficoltà a portare a termine questo romanzo. L'ambientazione e il clima generale dell'opera appaiono pesanti, anzi soffocanti, a tal punto che ho letteralmente sofferto di claustrofobia mentre leggevo. Geniale è l'idea di far svegliare Aiden Bishop ogni giorno in un corpo diverso, lasciandogli vaghi ricordi delle sue incarnazioni precedenti, ma il tutto risulta confusionario e spesso ho perso il filo della storia. Il finale, poi, è risultato per me completamente incomprensibile. L'idea generale è carina, ma credo che il romanzo necessitava di altre revisioni da parte dello scrittore.
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