Hans Christian Andersen, autore danese dell'800, è famoso in Italia per le sue favole; in realtà fu uno scrittore prolifico. Tra i suoi scritti ci sono opere completamente diverse le une dalle altre: romanzi, poesie, opere teatrali, biografie, autobiografie, articoli, scritti umoristici e satirici oltre alle favole tanto famose.
Ma Andersen fu anche un grande viaggiatore, conscio che per poter scrivere è necessario conoscere; a tal fine il viaggio è fondamentale, quando non è solo ludico, ma anche e soprattutto culturale, e per lo scrittore danese una vera e propria fonte di ispirazione.
Tra le sue numerose pubblicazioni ci sono anche gli scritti di viaggio, in realtà dei diari, nei quali lo scrittore e studioso danese appunta fedelmente tutto quello che i suoi sensi avvertono, vedono, gustano, odorano e toccano. A partire dal 1831 Andersen, stranamente per l'epoca, compì numerosi viaggi, partecipando al Gran Tour e recandosi in Italia sette volte. Durante i suoi soggiorni italiani una delle sue tappe preferite, oltre a Roma, fu Napoli, dove si recò ben tre volte, e prolungando il suo ultimo soggiorno per due mesi.
Degli accurati diari tenuti dallo scrittore danese e che hanno come protagonista le città italiane, fin'ora erano stati tradotti solo quelli relativi al soggiorno romano. Grazie al curatore e traduttore Bruno Berni e all'editore napoletano Pasquale Langella, nel novembre 2021, sono stati tradotti e pubblicati per la prima volta in Italia: Un mondo diverso Diari di viaggio da Napoli.
L'opera è la terza uscita per la collana Passi d'Autore. Ad arricchire questa edizione non sono solo le note al testo, del resto prevedibili, ma bozzetti realizzati dal vivo dallo stesso Andersen e che ritroviamo riprodotti al centro del volume stesso. Ma l'editore Pasquale Langella non lascia nulla al caso e un bozzetto dell'autore danese è presente in copertina; abbracciando il testo come gli occhi dello scrittore facevano sicuramente con una veduta di Napoli.
Per chi, come me, ama la città partenopea è sempre interessante notare le impressioni e le emozioni che può lasciare nell'animo di un turista straniero. Una città bellissima, caotica, colorata e rumorosa, doveva, invece, sembrare "esotica" per i danesi conterranei dello scrittore. Questi ce la descrive come calda, ma anche sensuale e dedita ai piaceri, intesi come derivanti dalla degustazione di cibi prelibati, ma anche dalla visione di ambienti e paesaggi straordinari. Altra cosa la lussuria, che lo tenterà costantemente durante il suo soggiorno partenopeo, ma alla quale non cederà.
Grazie ad Andersen riusciamo anche a rivivere e far rivivere nella nostra mente luoghi che sono stati modificati dalle trasformazioni urbanistiche delle epoche successive, ma anche luoghi che adesso, a causa del traffico o della vita frenetica che viviamo, non riusciamo a godere a pieno.
Ancora una volta Langella è riuscito a riempire un vuoto nelle pubblicazioni italiane, sempre fedele a se stesso, al suo amore per Napoli e per i libri, e restando un editore diverso, che fa la differenza.
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