Chi dà luce rischia il buio di Giulia Ciarapica, edito da Rizzoli

 Chi dà luce rischia il buio è il secondo romanzo della giovane e talentuosa Giulia Ciarapica, che tutti conosciamo come blogger ma anche come scrittrice e giornalista.

Questo nuovo romanzo, insieme al precedente Una volta è abbastanza, è un nuovo tassello in una saga familiare che si svolge nelle Marche, a Casette d’Ete; ma potrete leggerlo come opera unica, senza necessariamente aver letto il precedente. Eppure, a mio avviso, è sempre meglio iniziare da capo e avere un quadro d’insieme ben preciso.

Siamo, con questo romanzo, nell’Italia del boom economico, ma anche nell’Italia delle stragi di Stato, delle contestazioni sindacali, delle Brigate Rosse che terrorizzavano tutta la nazione. La Ciarapica dipinge un quadro perfetto del nostro Paese tra gli anni ’60 e ’70, quasi fosse un altro personaggio del romanzo.

La famiglia Verdini, grazie alle capacità imprenditoriali e al duro lavoro di Valentino e Giuliana, è diventata ricca ed influente a Casette d’Ete, permettendo ai propri figli di studiare e non doversi necessariamente chiudere nella fabbrica di famiglia, ma catturando tanto odio intorno a loro.

Ritroveremo in Chi dà luce rischia il buio molti dei personaggi che avevamo già incontrato in Una volta è abbastanza.

In questo nuovo romanzo mi ha colpita il modo in cui Giulia Ciarapica ci racconta del rapporto tra Giuliana e le sue figlie, Bianca Maria e Gianna. Le due ragazze sono completamente diverse: egoista ed egocentrica la prima, ma anche debole sebbene, ad un occhio meno attento, appaia molto forte; dolce e gentile la seconda ma anche intelligente e colta, apparentemente debole ma dura come l’acciaio.

Gianna vive la sua adolescenza con la convinzione che sua madre Giuliana non la ami, che propenda sempre per Bianca Maria, e cercherà sempre conforto in suo padre Valentino. Ma come se avesse avuto una improvvisa rivelazione, Gianna capirà che lei e sua madre hanno sempre parlato lingue diverse, e che ne dovranno inventare una comune per capirsi.

Un altro elemento essenziale e imprescindibile di questo romanzo è lo stile della Ciarapica, testimone e prova di una crescita umana e professionale di Giulia avvenuta tra la stesura del primo e del secondo romanzo. Se con il primo Giulia doveva dimostrare qualcosa, col secondo non deve dimostrare nulla, ma solo mostrare l’eccezionale scrittrice che è. 



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