Tanto è stato scritto, tra romanzi e saggi, sulla famosissima libreria Shakespeare & Company aperta da Sylvia Beach a Parigi il 19 novembre 1919. Niente di quello che è stato scritto è paragonabile a questo testo pubblicato in Italia da Neri Pozza e scritto dalla stessa propretaria della libreria.
Sylvia Beach, giovane americana dei primi del Novecento, aveva un sogno: quello di aprire una libreria francese in America, per trasmettere ai suoi compatrioti l’amore per la cultura e la letteratura francese, che aveva cementato grazie a diversi soggiorni parigini.
Ma gli Stati Uniti di Sylvia Beach devono fare i conti con il proibizionismo e con un costo della vita che è arrivato a prezzi assurdi. Quando Sylvia si reca nella libreria Maison des Amis des Livres di Adrienne Monnier, si rende conto che probabilmente è più semplice aprire una libreria americana a Parigi.
Anni straordinari quelli che ci racconta Sylvia, in cui Parigi diventa l’unico luogo possibile per tantissimi artisti: Hemingway, T. S. Eliot, Ezra Pound, Scott Fitzgerald, André Gide, Gertrude Stein, Paul Valéry, Man Ray tra gli altri.
Tra tutti spicca lo scrittore irlandese James Joyce e l’attaccamento molto forte tra lui e Sylvia Beach, la sua presenza costante alla Shakespeare & Company. Una donna coraggiosa Sylvia, che decide di affrontare l’impresa titanica di pubblicare l’Ulysse di Joyce, opera ritenuta immorale e che non riusciva a trovare un editore.
Vicende che ci sono state raccontate da chiunque, assumono un altro sapore viste con gli occhi della Beach, che in queste pagine si rivela anche una grande scrittrice.
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