Pierre Marteau Editore in Roma (1986-1988) di Carlo Ottone, edito da Edizioni SimOn

Pierre Marteau è il nome di uno stampatore fittizio, utilizzato diffusamente in Francia tra XVI e XVIII secolo per sfuggire alle restrizioni della censura; il luogo indicato per la stampa era, per ogni libro, Cologne. Il primo libro a riportare sul frontespizio queste notizie tipografiche è databile al 1560: La storia di Enrico II.
Sebbene centinaia di libri siano stati stampati sotto l'egida tipografica di "Pierre Marteau", in realtà quest'uomo non è mai esistito. Negli anni '80 del Novecento a Roma nacquero le edizioni Pierre Marteau, in seguito all'attività editoriale della Arcana editrice; ambedue realizzate da Raimondo Biffi, Gianni Emilio Simonetti e Roberto Palazzi. Il logo, anch'esso particolare, rappresenta un uomo che scappa dalla propria ombra.
In questo volume, pubblicato da Edizioni SimOn nell'ottobre del 2019 in 60 copie numerate, Carlo Ottone ci parla diffusamente dei libri che fanno parte del catalogo di Pierre Marteau. Arricchiscono questo testo "una breve riflessione" di Massimo Gatta e una "lettera all'editore" di Giampiero Mughini. Durante la sua "riflessione" Gatta sottolinea che "le edizioni Pierre Marteau restano un piccolo gioiello bibliografico, un tassello prezioso nel vorticoso svolgersi dell'editoria italiana tardo Novecentesca". Mughini, invece, nella sua "Lettera all'editore" si sofferma sul primo dei sei libri pubblicati dalla casa editrice Pierre Marteau: 1929. Questo testo è una ristampa dell'omonimo fascicolo pubblicato a Bruxelles nel 1929. Un volume che contiene la traduzione in italiano e in inglese delle poesie di carattere pornografico di Benjamin Péret e Louis Aragon, accompagnate da quattro foto, anch'esse a carattere pornografico, di Man Ray. Un libro verso il quale Mughini ammette di avere una sorta di tossicodipendenza.
Ancora una volta grazie alle Edizioni SimOn veniamo a conoscenza di una realtà editoriale innovativa e rivoluzionaria, che però ha operato per pochi anni. E da Simone Berni non potevamo aspettarci niente di diverso. Vogliamo parlare di questa copertina che ancora una volta ci spiazza? ma forse ci fornisce metaforicamente le calzature più adatte ad intraprendere questi viaggi meravigliosi alla scoperta di "luoghi" mai esplorati per alcuni di noi.

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