Beppe Salvia, poeta e scrittore scomparso troppo presto, ha contribuito, nel periodo a cavallo tra gli anni '70 e gli '80, alla riscoperta del classicismo poetico. Cercando, soprattutto nelle poesie confluite nella raccolta Cuore, di farsi portavoce di un senso di inadeguatezza e precarietà culturale e morale tipica della modernità. Tematiche confluite successivamente nelle prose, una sorta di specchio e allo stesso tempo di completamento delle poesie.
Le prose contenute in questo libretto sono molto diverse tra loro e I pescatori di perle sembrano rappresentare una completezza nel fare poetico di Salvia. Uno stile, il suo, che sebbene si basi su un frequente ricorso ad arcaismi e termini aulici, arriva potente al lettore. Alcune delle prose evidenziano la dimensione spirituale della realtà, ma non trascendono dalla sua fisicità e dalla sua palpabilità.
Questi testi sono rimasti per anni rinchiusi e protetti nella cerchia degli addetti ai lavori, ma il curatore Pasquale Di Palmo e la casa editrice Via del Vento Edizioni, dopo un lavoro certosino di scavo e confronto tra le carte manoscritte di Salvia, sono riusciti a mettere ordine e a regalarci questa raccolta di prose che, si spera, possa occupare insieme al suo scrittore, il posto che spetta loro nella letteratura italiana.
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