Le opere di Nino Leone, medico e scrittore, ci raccontano la città di Napoli, la sua storia e la sua cultura. Come non pensare a La vita quotidiana a Napoli ai tempi di Masaniello o a Storia di Napoli illustrata. Una terra si racconta tra le altre.
Lo ritroviamo in libreria da novembre 2020 con Gli struffoli di Aristofane, raccolta di sei racconti inediti, seconda uscita della collana Passi d'autore della giovane casa editrice partenopea Langella Edizioni.
A legarlo a Pasquale Langella, libraio a Port'Alba della Libreria Langella ed editore della omonima casa editrice, sono un profondo affetto ed una grande stima, testimoniata dalla dedica posta da Nino in testa al racconto A Natale non è peccato: "A Pasquale Langella, libraio in Port'Alba, garbato come un libro prediletto".
Il file rouge che unisce i racconti presenti in questa raccolta è la memoria. Intesa come ricordo e rievocazione di momenti privati della vita dell'autore, che fungono, però, da punto di partenza per ritornare indietro nel tempo o nella vita, non solo quella di Leone, ma anche e soprattutto della città di Napoli e dei suoi cittadini, oppure della Lucania rurale ed innevata, ma anche della meravigliosa Sorrento; mai stanco di ritornare in luoghi dove già è stato perché, come afferma egli stesso nel racconto Scorze di Natale, "quando ci sono luoghi da rivisitare, non mi tiro indietro: trovo coinvolgente tornare là dove si è lasciato qualcosa, fosse pure una ciglia o un capello caduti accidentalmente".
Interessante è l'utilizzo del Natale come spunto per questo viaggio nella memoria, grazie al quale Nino ci mostrerà da vicino il grande scrittore napoletano Michele Prisco.
I racconti di Nino Leone sono delicati e garbati, perché il garbo è l'elemento preponderante del suo stile narrativo. Una narrazione che ci fa riscoprire la calma, la tranquillità, la gentilezza nei gesti e nel linguaggio, che ormai troppo spesso, sembrano essere in disuso.
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