Marilyn Monroe è un'icona! Dal giorno della sua morte, avvenuta nell'agosto del 1962, la sua fama è aumentata esponenzialmente. La curiosità quasi morbosa nata intorno alla diva, però, non è dovuta solo alle sue capacità di attrice, ma soprattutto alla vita amorosa che l'ha portata ad essere l'amante, tra gli altri, di John e Robert Kennedy; relazioni che molto probabilmente hanno a che fare con la sua tragica morte.
Alessandro Ruta nella sua biografia "Marilyn Monroe Voglio solo essere meravigliosa" edita da Diarkos ci aiuta a comprendere chi era davvero la diva e quanto in lei era rimasto di Norma Jeane Baker.
Norma Jeane era nata in una situazione di estremo disagio, con un padre assente fisicamente ed una madre con problemi psichici ed impossibilitata a crescerla e costringendola, così, a passare da una famiglia affidataria all'altra. Un'infanzia che la segnerà profondamente, a tal punto da farle dichiarare qualche anno dopo: "Ho sempre saputo di non essere nessuno e quindi per rimediare mi sono dovuta trasformare in qualcun'altra".
Come ci racconta Alessandro Ruta, questo suo desiderio la spingerà a vivere in perenne tensione, sempre sul filo del rasoio, a non riuscire mai a vivere con serenità tutte le opportunità che le si presentavano. Spesso vedrà il baratro da vicino, imbottita com'era di pillole ed insicurezza. La sua vita privata sarà un fallimento perché si sposerà sempre troppo in fretta, con uomini verso i quali proverà affetto, timore reverenziale, ma mai amore.
Alessandro Ruta ci mostrerà la Norma Jeane per anni nascosta dietro Marilyn Monroe: una donna fragile, insicura, spesso troppo concentrata su se stessa per cercare di capire gli altri e i loro comportamenti.
Ho letto altre biografie della Monroe e alcuni saggi con teorie abbastanza strampalate sulla sua morte, ma la biografia scritta da Ruta è quella, a mio avviso, più completa e dettagliata perché ci mostra vari aspetti della sua personalità e molti episodi della sua vita da adulta che spesso restano all'ombra del suo rapporto con i Kennedy e della sua morte.
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