La guerra di Secessione scoppiata negli Stati Uniti nel 1861 e durata quattro anni ha sottolineato quanto fossero spaccati al suo interno e ha condotto a cambiamenti epocali, ma ci sono voluti decenni per poterli metabolizzare.
In La sarta di Mary Lincoln, Jennifer Chiaverini ci racconta con dovizia di particolari cosa comporta dal punto di vista sociale e politico la guerra di secessione e soprattutto l'abrogazione della schiavitù.
Protagonista assoluto di questo periodo di transizione fu il sedicesimo presidente degli Stati Uniti: Abramo Lincoln. In questo romanzo la Chiaverini ce lo mostrerà attraverso gli occhi di Elizabeth Keckley, ex schiava che arriva a Washington nel 1860 e grazie alle sue doti innate e al suo essere una grande lavoratrice, diventerà la sarta più famosa della città, richiesta dalle mogli dei politici.
Diventerà anche la sarta di Mary Lincoln, la first lady, riuscendo così ad entrare in contatto con l'uomo che tanto ammira e che molto ha fatto per le persone di colore. Lincoln ci viene mostrato come un uomo buono, con un grande senso morale che mette in pratica nella sua quotidianità, ma anche molto dolce e comprensivo con la moglie Mary, che ha invece un indole particolare.
Un romanzo interessantissimo soprattutto perché racconta vicende reali ed episodi che restano fuori dai libri di storia. Lizzie è una donna straordinaria, che ha sofferto tanto, avendo dovuto affrontare la schiavitù, la perdita del marito, quella dell'unico figlio, e una serie di privazioni: tutto ciò non le impedirà di mettersi al servizio degli altri, soprattutto della comunità nera.
Una donna, però, che appare anche succube della sua migliore cliente e poi amica, Mary Lincoln. La first lady ha sofferto tanto nella sua vita, essendo sopravvissuta a tre dei suoi quattro figli e alla tragica scomparsa del marito, ma che appare sostanzialmente egocentrica e di una bontà falsa e subdola.
La cosa straordinaria è che Mary le resterà sempre accanto, la difenderà e la proteggerà sempre, fino alla sua morte, anche quando non c'è nulla più da difendere, prendendo sulle sue spalle colpe che non le appartengono.
Se volete conoscere davvero il pensiero di Lizzie dovete allora leggere il suo Dietro le quinte, un libro non semplice da reperire.
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