J. K. Rowling, L’Ickabog, Salani Editore

 In una piccolissima nazione chiamata Cornucopia tutto procede per il meglio e il popolo vive felice ed appagato, sebbene abbia come sovrano un uomo pieno di sé e pavido, nonostante avesse deciso di farsi chiamare Teo il Temerario.

Teo era felicissimo di notare ogni giorno di più che il suo regno sembrava governarsi da solo, ma il suo consigliere, Scaracchino, era di tutt’altro avviso. Desiderava accrescere il suo potere e la sua ricchezza a discapito del popolo stesso di Cornucopia; l’unico modo per riuscirci era governare con la paura. Ma come fare? Semplice!

Secondo la leggenda le paludi limitrofe al territorio di Cornucopia erano abitate da un mostro: l’Ickabog. In realtà nessuno lo aveva mai visto, ma Scaracchino, uomo crudele, fu bravissimo a convincere il popolo di Cornucopia dell’esistenza del mostro.

J. K. Rowling, famosa per aver scritto la saga del maghetto Harry Potter, ha scritto questa storia intervallandola alla stesura dei libri su Hogwart e il suo mondo magico, leggendola ai suoi bambini durante la stesura.

Conservata in un cassetto per oltre un decennio, ha visto la luce durante la pandemia di Covid-19. La Rowling l’ha messa gratuitamente in rete e ha chiesto a milioni di bambini chiusi in casa di realizzarne le illustrazioni, dando vita, così, ad una bellissima e tenera edizione di questa storia.

Un racconto, L’Ickabog, che non va letto con superficialità perché la Rowling ci farà riflettere sul potere del male che spesso torna indietro come se fosse un boomerang; ma anche sulla fame di potere che spesso conduce i capi di stato verso una meta completamente sbagliata.




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